TESTI, PENSIERI E PAROLE - GIORGIO CINGOLANI Antropologo e Regista

GIORGIO CINGOLANI
Antropologo e Regista
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TESTI, PENSIERI E PAROLE
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SCRIVERE, PENSARE, PARLARE
In questa sezione raccolgo testi, elaborati, note etnografiche, articoli, pensieri e parole che articolano le mie idee, le mie convinzioni, le mie emozioni ed esperienze, cercando di ricreare un'idea di realtà attraverso la voce del mio pensiero. Le parole dicono dove siamo. Siamo custodi e responsabili della parole che scegliamo di pronunciare. Le parole danno forma al pensiero, trasmettono conoscenza, aiutano a collaborare, stabilire connessioni e possono dare vita talvolta ad un processo di guarigione interiore. Occorre perciò scegliere con cura, come direbbe Alda Merini, le parole da non dire perchè le parole che scegliamo di utilizzare hanno un potere enorme, sia quelle dette che quelle pensate, sulla nostra vita e su quella degli altri. Quando parliamo stiamo creando la nostra realtà perché noi assomigliamo alle parole che diciamo.
“A CHE ORA È LA FINE DEL MONDO?”
di Giorgio Cingolani (31 Luglio 2020)
Il 23 gennaio 2020 l’Orologio dell'apocalisse (Doomsday Clock[1]) è stato regolato dagli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago, 20 secondi in avanti arrivando ad appena 100 secondi dalla mezzanotte che, metaforicamente, rappresenterebbe la fine del mondo e il pericolo dell’estinzione dell’umanità. Dopo l’emergenza globale ed estesa del Covid, è facile pensare che, nel 2021, ci sarà un ulteriore spostamento delle lancette verso il Doomsday. Questa notizia mi ha fatto venire in mente la famosa trasmissione radio La guerra dei mondi di Orson Welles che, nel 1938, scatenò il panico in tutti gli Stati Uniti d’America, facendo pervenire innumerevoli telefonate al centralino del New York Times. In particolare, le cronache dell’epoca riportano la chiamata di un uomo che chiese preoccupato: A che ora è la fine del mondo?
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LA MASCHERA DELL'IDENTITA'.
MODELLI SIMBOLICI DI COSTRUZIONE E RESISTENZA DELLE COMUNITÀ AFAR
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA - FACOLTÀ di LETTERE E FILOSOFIA
Tesi di laurea in Storia delle Religioni
Relatore: Prof.ssa ILEANA CHIRASSI COLOMBO
ANNO ACCADEMICO 1999/2000

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Le divinità fanno la festa
Possessione, conoscenza e terapia in Niger
di Giorgio CINGOLANI e Michela PASIAN

Questo documentario è stato girato nel febbraio 2003 a Maradi eTibiri (Niger), durante le feste della Tabaski (festa del montone o  Aïd el Kébir) et del Boudin Dadji (ouverture de la brousse).
Le adepte del culto  Bori animano le due : una festa musulmana, una festa che fa parte della religione preislamica.
Il Bori è un culto di possessione, o un « complesso »di culti  di possessione, praticato in Niger e in Nigeria, dove mantiene la stessa appellazione, in Tunisia, dove prende la denominazione di Stambali, in Marocco,  dove è definito con il termine Derdeba e in Algeria, dove è conosciuto come Diwan.
Nell’Africa sub- sahariana e in genere in Africa, i culti di possessione sono numerosissimi. Inoltre sono imparentati con i culti delle società negro- americane e caraibiche, la Santeria a Cuba, il Vaudou ad Haïti, il Candomblé in Brasile...
La possessione è una forma di comunicazione tra divinità e uomini : i primi parlano e si manifestano attraverso il corpo dell’adepto, che durante la transe diviene la divinità.

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LA RETORICA DELL’ESCLUSIONE
IL RUOLO DELLA STAMPA LOCALE NEL “CASO” DELL’HOTEL HOUSE
di Giorgio Cingolani
Saggio estratto da: Quei loro incontri. Lezioni settempedane, a cura di Capriotti G. e Gaetani G. Il Lavoro Editoriale, 2007
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GIUSEPPE TUCCI
Contatti e info
GIORGIO CINGOLANI
Via dei Bersaglieri, n. 5
62019 Recanati (MC) Italia
tel. (+39)3487401308
email: giorgiocingolani@gmail.com
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